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Agevolazioni per PMI: nasce il nuovo motore di ricerca bandi

Bandi e Finanziamenti Pubblici
Clarity Group 5 Dicembre 2023 Nessun commento

Il 1° dicembre, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha rilasciato un comunicato che annuncia l’arrivo della versione aggiornata del portale incentivi.gov.it, un motore di ricerca capace di raccogliere i bandi attivi per le agevolazioni alle PMI, gestito dal Ministero.

Questo portale si configura come un adempimento previsto dalla recente “delega incentivi” (legge 27 ottobre 2023, n. 160), che stabilisce che la pubblicità legale delle misure di incentivo deve avvenire attraverso la pubblicazione sui siti internet istituzionali delle amministrazioni competenti e sulla piattaforma incentivi.gov.it.

Si tratta, pertanto, di una preziosa risorsa informativa per le PMI e, in generale, per una vasta gamma di soggetti, tra cui aspiranti imprenditori, nuove imprese, imprese già attive, liberi professionisti, enti e istituzioni, fornendo dettagli sui bandi attivi, avvisi e altre forme di agevolazioni che sono attive in tutta Italia.

Agevolazioni per PMI: l’evoluzione del portale MIMIT

La prima versione del motore di ricerca dei bandi attivi agevolativi per PMI risaliva al 2 giugno 2022. Rispetto a questa, la versione attuale ha subito un restyling grafico e un rafforzamento degli strumenti di ricerca, oltre che l’implementazione di un assistente digitale alimentato dall’intelligenza artificiale.

Inoltre, una delle funzionalità più interessanti aggiunte è la possibilità per gli utenti di inserire le agevolazioni di loro interesse nella categoria “preferiti”. Questo permette di visualizzarle in un’agenda, confrontarle e ricevere suggerimenti basati sulle ricerche effettuate.

Ma quali sono le disposizioni normative a supporto del funzionamento di tale portale?

Legge Delega e nuove prospettive per le agevolazioni alle PMI

Il 15 novembre 2023, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la sopracitata Legge n. 160/2023 di Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese. Questa disposizione è volta a rimuovere gli ostacoli che influenzano l’intervento pubblico a sostegno del mondo imprenditoriale del Paese.

I criteri guida della manovra sono ambiziosi e includono:

  • il principio della pluriennalità e della certezza dell’orizzonte temporale delle misure di incentivo;
  • la misurabilità dell’impatto economico;
  • il principio della digitalizzazione;
  • della programmazione degli interventi di incentivo;
  • il principio della più ampia coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico;
  • della valorizzazione del contributo dell’imprenditoria femminile;
  • della strategicità per l’interesse nazionale;

e altri ancora.

Implicazioni a lungo termine: sostenibilità ed efficienza

Per dare attuazione a tali obiettivi, la legge “delega incentivi”, composta da 10 articoli, stabilisce le direttive per rivedere il sistema di incentivi per le imprese. Pertanto, con l’obiettivo di eliminare gli ostacoli all’efficace intervento pubblico a sostegno delle attività produttive, sono state previsti:

  • politiche di incentivazione migliorate;
  • una migliore pianificazione, organizzazione ed esecuzione;
  • obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale;
  • incentivi alle imprese di natura fiscale.

A questo punto, il Governo ha 24 mesi dall’entrata in vigore della legge per adottare uno o più decreti legislativi per la concreta attivazione del sostegno pubblico attraverso incentivi alle imprese. Sarà cura dell’esecutivo stabilire le forme ritenute più adatte ed efficaci, fermo restando che queste dovranno garantire la capacità di:

  • affrontare specifici fallimenti di mercato;
  • stimolare la crescita nei settori chiave delle politiche industriali nazionali ed europee;
  • ottimizzare la spesa pubblica destinata a questo scopo.

L’articolo 4 della legge specifica che, nell’uso di questa delega, il Governo si dovrà attenere non solo ai principi e criteri direttivi generali sopra visti, ma anche a principi e criteri direttivi specifici, nel rispetto dell’autonomia programmatica delle regioni.

Questi includono la ricognizione e la sistematizzazione delle misure di incentivi esistenti basate su criteri che considerano diverse finalità, come il sostegno agli investimenti, alla ricerca, allo sviluppo, al lavoro, all’occupazione, alla riqualificazione professionale dei lavoratori, alla formazione, all’innovazione e alla sostenibilità ambientale.

Inoltre, si pone enfasi sulla facilitazione dell’accesso al credito per le imprese, il rafforzamento patrimoniale e la crescita dimensionale. La concentrazione dell’offerta di incentivi mira a evitare sovrapposizioni e frammentazioni del sostegno pubblico, attraverso la selezione di misure idonee a costituire uno standard tipologico.