Il rientro dalle vacanze porta con sé una novità molto attesa per tante piccole e medie imprese che lavorano con le nuove tecnologie.
A partire dal 21 settembre, infatti, ci sarà il via per presentare le domande al fine di ottenere gli incentivi messi a disposizione dal MiSE e rivolti alle aziende operanti nei cambi di blockchain, intelligenza artificiale e internet of things.
La possibilità di poter ottenere dei fondi era nell’aria da molto tempo e per questo motivo non pochi operatori economici del nostro Paese stavano fremendo nell’attesa.
In particolare, l’iter normativo ha percorso 3 step:
- inizialmente è stato istituito il Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things dalla Legge di bilancio 2019, che ha previsto una dotazione di 45 milioni di euro;
- dopodiché si è dovuto attendere il Decreto interministeriale del 6 dicembre 2021 – tra MiSE e MEF – in cui sono state definite le modalità di utilizzo della dotazione;
- infine con il Decreto Ministeriale dello scorso 24 giugno 2022 il MiSE ha finalmente dato il via per usufruire di questo importante beneficio.
Così, dal 21 settembre 2022 si potranno presentare le richieste online per accedere al beneficio.
Incentivi MiSE per il Piano Transizione 4.0
Il Piano Nazionale 4.0 è un insieme di crediti di imposta concessi previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico per poter stimolare gli investimenti e supportare le aziende italiane che investono:
- in beni strumentali all’attività volti alla digitalizzazione dei processi;
- in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design;
- in formazione 4.0 con il fine di creare o consolidare le competenze nelle nuove tecnologie emergenti.
Ed è proprio nell’ambito di tale Piano di Transizione, che si collocano i nuovi incentivi previsti dal MiSE.
Per quanto riguarda le tempistiche ci sono due fasi, entrambe espletabili dal sito Infratel Italia:
- a partire dal 14 settembre 2022 sarà possibile precompilare la domanda e presentare la documentazione richiesta;
- a partire dal 21 settembre 2022 sarà poi possibile presentare le domande per accedere agli incentivi.
I 3 ambiti a cui si rivolge il Decreto sono quelli di intelligenza artificiale, internet of things e blockchain, anche se in base alle stime ci si aspetta che la maggior parte delle domande riguarderanno quest’ultimo settore.
Anche nel nostro Paese, infatti, molti operatori economici sono interessati a sfruttare la nuova tecnologia blockchain.
Questa è diventata famosa per essere la tecnologia sottostante alla creazione e agli scambi delle criptovalute, prima tra tutte quella dei bitcoin e oggi, viste le sue caratteristiche di immutabilità, trasparenza e affidabilità sta riscuotendo un crescente interesse, anche in virtù della sua usabilità per regolare transazioni e contratti.
Incentivi blockchain e nuove tecnologie: settori, requisiti e spese ammissibili
Le linee guida del Decreto del Mise volto a finanziare progetti di sviluppo tecnologico sono chiare: l’obiettivo è diversificare per consentire che la transizione tecnologica possa abbracciare quanti più settori possibili. Eccoli in dettaglio:
- industria e manifatturiero;
- sistema educativo;
- agroalimentare;
- sanità e salute;
- ambiente e infrastrutture;
- cultura e turismo;
- logistica e mobilità;
- sicurezza e tecnologie dell’informazione;
- aerospazio.
Per quanto riguarda i requisiti per poter presentare la domanda di agevolazione, è necessario che il progetto abbia un valore compreso tra i 500 mila e i 2 milioni di euro.
Non è previsto un requisito dimensionale per le realtà economiche che decidono di richiedere gli incentivi ministeriali, ma è necessario che siano PMI che svolgono attività:
- industriali
- agroindustriali
- artigiane
- di trasporto
- di servizi alle imprese
Le PMI possono anche presentare domanda in forma congiunta fino a un massimo di 5 soggetti che possono prevedere anche la presenza di grandi aziende purché nel gruppo almeno una sia PMI.
Circa, infine, le spese ammissibili, queste possono riguardare:
- strumenti e attrezzature;
- brevetti per la tutela della proprietà intellettuale;
- consulenze esterne;
- spese generali;
- personale.
La dotazione di 45 milioni di euro prevista dal Decreto MiSE è un primo passo per sostenere la transizione tecnologica, ma non sarà certo sufficiente perché questa sia dirompente.
Anche in virtù del fatto che nel tempo intercorso dalla prima previsione normativa inserita nella Legge di Bilancio 2019 ad oggi, gli altri Paesi sono progrediti ulteriormente rispetto all’Italia.
Nota di merito infine per la previsione di una parte degli incentivi dedicati alle regioni del sud Italia, legata all’obiettivo di una crescita armoniosa del Paese.