Nel panorama normativo italiano, dedicato a stimolare l’innovazione e la sostenibilità ambientale nel tessuto produttivo nazionale, il decreto n. 19/2024 pubblicato il 2 marzo in Gazzetta Ufficiale segna una tappa fondamentale.
All’articolo 38, introduce, infatti, il nuovo Credito d’Imposta Transizione 5.0, un incentivo destinato a sostenere le imprese nel percorso verso la transizione digitale ed energetica.
Questa misura, introdotta nell’ambito delle azioni urgenti per l’attuazione del PNRR, rappresenta una grande opportunità per le PMI italiane, le quali stanno cercando di navigare attraverso le sfide poste dalla digitalizzazione e dall’esigenza di un maggiore rispetto ambientale.
Credito d’imposta Transizione 5.0: di cosa si tratta e chi interessa?
Il credito d’imposta transizione 5.0 nasce con l’obiettivo di facilitare il processo di modernizzazione delle imprese italiane.
Il decreto PNRR, attraverso l’articolo 38, definisce chiaramente il campo di applicazione di questo incentivo: tutte le imprese residenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla loro dimensione, settore di appartenenza o regime fiscale, sono potenzialmente beneficiarie. Così come le stabili organizzazioni presenti nel territorio dello Stato facenti capo a soggetti non residenti.
Per poter usufruire del credito d’imposta, proporzionale alla spesa sostenuta, tali soggetti devono sostenere negli anni 2024 e 2025 degli investimenti in progetti innovativi che generino una riduzione dei consumi energetici.
Di contro, sono esclusi dal beneficio i soggetti in stato di liquidazione o fallimento, oltre alle imprese sottoposte a procedure concorsuali o sanzioni interdittive secondo il decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Inoltre, un ulteriore requisito per l’accesso al beneficio è il rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e l’adempimento degli obblighi contributivi.
Gli investimenti riconosciuti dal credito d’imposta transizione 5.0
Un aspetto cruciale del credito d’imposta transizione 5.0 è la tipologia di investimenti incentivati.
La normativa prevede l’agevolazione di investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, interconnessi ai sistemi aziendali di gestione o alla rete di fornitura.
Tra questi, software per l’intelligenza degli impianti, piattaforme per il monitoraggio dei consumi energetici, e soluzioni per l’efficienza energetica rappresentano solo alcune delle categorie di investimenti riconosciuti. Inoltre, sono agevolabili gli investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e le spese per la formazione del personale sulle tecnologie digitali ed energetiche.
Come detto in apertura, l’ammontare del credito, è proporzionale agli investimenti e, in particolare:
- per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, si riconosce un credito pari al 35% delle spese;
- per gli investimenti compresi tra i 2,5 e i 10 milioni di euro, è previsto un credito del 15%;
- per gli investimenti compresi tra i 10 e i 50 milioni di euro, il credito sarà pari al 5%.
Come beneficiare del credito d’imposta transizione 5.0?
La procedura di accesso al credito d’imposta transizione 5.0 prevede la presentazione telematica, tramite un modello standardizzato messo a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), di una documentazione dettagliata che descriva il progetto di investimento.
Tale documentazione includerà anche le certificazioni che attestino la riduzione dei consumi energetici derivante dagli investimenti e l’effettiva realizzazione degli investimenti stessi.
La verifica della completezza della documentazione e la trasmissione al Ministero delle imprese e del made in Italy sono passaggi chiave per la prenotazione del credito. In particolare, addetti alla valutazione, saranno soggetti terzi autorizzati e individuati sulla base di criteri di indipendenza, imparzialità e professionalità, tra cui gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e le Energy Service Company (ESCo).
Conclusioni e prospettive future
L’introduzione del credito d’imposta transizione 5.0 rappresenta una leva strategica per le imprese italiane che intendono intraprendere o consolidare percorsi di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale.
Attraverso questo incentivo, il governo italiano mira a stimolare un’ondata di rinnovamento nel tessuto produttivo nazionale, promuovendo la competitività e l’autonomia tecnologica delle imprese nel rispetto degli obiettivi europei e globali di riduzione dell’impatto ambientale.
La capacità delle aziende di cogliere questa opportunità, integrando i progetti di innovazione con una visione strategica di medio e lungo termine, sarà determinante per assicurarsi vantaggi competitivi duraturi e un posto di rilievo nell’economia verde del futuro.
L’approccio del governo verso la digitalizzazione e l’efficienza energetica, attraverso misure come il credito d’imposta transizione 5.0, pone l’Italia sulla strada di una trasformazione che tiene conto tanto dell’innovazione tecnologica quanto della responsabilità ambientale. Questa direzione, pienamente in linea con gli obiettivi del PNRR e della strategia europea per una crescita sostenibile, richiede un impegno concreto e coordinato da parte di tutte le imprese interessate.
La sfida ora è quella di interpretare e applicare efficacemente le disposizioni normative, sfruttando al massimo il potenziale offerto da questa misura per accelerare il percorso verso un’economia più digitale, verde e resiliente.