Il Decreto Coesione, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 7 maggio 2024, rappresenta un pilastro fondamentale per le politiche di rafforzamento ed efficienza delle strategie di coesione nazionali ed europee.
Tale misura intende fungere come significativo avvio per numerose iniziative destinate a rivoluzionare il tessuto economico e sociale dell’Italia, soprattutto per il periodo di programmazione 2021-2027.
Decreto Coesione: settori e obiettivi
Il Decreto Legge n. 60/2024, meglio conosciuto come Decreto Coesione, sancisce l’adozione di politiche incisive per promuovere l’equilibrio territoriale e l’attrattività economica attraverso l’investimento in settori chiave, tra cui quelli delle infrastrutture per la protezione dell’ambiente, dei rifiuti, dei trasporti e della mobilità, dell’energia e delle risorse idriche e dell’innovazione digitale e green.
La normativa si pone come strumento di attuazione per migliorare l’efficacia delle politiche di coesione italiane, integrando interventi mirati e un coordinamento strategico a livello sia nazionale che regionale.
Decreto Coesione: incentivi per giovani e donne
Un focus particolare del decreto è sugli incentivi all’autoimpiego, che intendono stimolare l’occupazione giovanile e femminile in settori ad alta innovazione.
In particolare, il Decreto prevede specifiche misure per il supporto a chi, sotto i 35 anni, avvia un’attività imprenditoriale nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e per favorire la transizione digitale e green.
Queste misure includono esoneri significativi dal versamento dei contributi previdenziali per i primi tre anni di attività (e comunque non oltre il 31 dicembre 2028): un impulso non solo all’autoimpiego ma anche alla creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato.
In particolare, si può ottenere l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati (per un importo massimo di 800 euro mensili).
Tale agevolazione riguarda l’impiego di lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025 e che alla data della assunzione non hanno compiuto il trentacinquesimo anno di età.
Decreto Coesione e sviluppo del Mezzogiorno
Un ulteriore esonero contributivo è previsto poi dall’articolo 24 del Decreto Coesione che introduce significative agevolazioni per i datori di lavoro privati nelle Zone Economiche Speciali del Mezzogiorno.
Tale incentivo è specificatamente progettato per le aziende con un organico di massimo 10 dipendenti, che tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025 assumano personale nelle regioni specificate del Mezzogiorno.
Pertanto, gli imprenditori che rispettano questi criteri potranno godere di una completa esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi, fatta eccezione per i contributi INAIL. L’importo massimo di questo beneficio è fissato a 650 euro mensili per ogni lavoratore assunto, entro i limiti di spesa stabiliti.
Parallelamente, il programma “Resto al Sud 2.0” si propone di incentivare la creazione di nuove attività imprenditoriali, libero-professionali o autonome nel Sud Italia, comprese le isole minori e le aree del cratere sismico del Centro Italia.
Questo programma è diretto a giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di vulnerabilità o che sono disoccupati, fornendo un supporto finanziario per l’avvio di nuove iniziative. Si tratta di una misura che intende rafforzare l’impegno del governo nel ridurre le disparità territoriali e promuovere l’occupazione nelle aree meno sviluppate del paese.
Impatti e Considerazioni Future del Decreto Coesione
Il Decreto Coesione, con il suo ampio spettro di interventi e incentivi, si pone come una risorsa cruciale per stimolare la crescita equilibrata e sostenibile del territorio italiano.
Le misure adottate mirano non solo a ridurre le disparità regionali ma anche a promuovere una transizione ecologica e digitale, pilastri fondamentali per l’innovazione e lo sviluppo nel contesto europeo e globale.
Attraverso questo decreto, il governo italiano si impegna a creare un ambiente più favorevole per l’occupazione, l’innovazione e la coesione sociale, aspetti chiave per il rafforzamento dell’economia nazionale nei prossimi anni.