È da circa un decennio che si parla di PMI sempre più digitali. La digitalizzazione aziendale è stata vista sotto diversi punti di vista e negli anni le opinioni in merito si sono spesso divise tra chi la considerava una transizione necessaria e chi la tacciava come una velleità superflua.
Come sempre, la verità sta nel mezzo e, come sempre, ogni fenomeno può celare al suo interno aspetti positivi e altri meno favorevoli.
Dal nostro punto di vedere le cose, la digitalizzazione delle imprese è un cambiamento positivo, un’opportunità perché i business crescano e un ingrediente fondamentale perché il Paese sia competitivo. Questo a patto che gli step vengano compiuti con criterio e cognizione di causa e che gli imprenditori vengano supportati in un progresso che sia proficuo per tutti.
In casi dissimili, il rischio è quello di ritrovarsi ad affrontare sfide più gradi di sé, sentirsi soli in un nuovo modo di fare impresa e perdere risorse preziose, tempo e denaro in primis.
Vediamo quindi qual è lo stato dell’arte della digitalizzazione delle PMI in Italia e quali sono le sfide e le opportunità che si celano dietro questo fenomeno non più rimandabile.
PMI digitali: la pandemia aiuta
La diffusione del Covid, la sua pandemia e la necessità di evitare contatti tra le persone ha decisamente aiutato il viaggio verso la digitalizzazione delle imprese, italiane e non.
I risultati sono i seguenti: secondo il Rapporto Istat, circa il 60% delle piccole e medie imprese italiane ha acquisito almeno un livello base di conoscenza e presenza digitale. Le PMI sono diventate digitali creando, laddove possibile, dei canali di shopping online per non interrompere le vendite.
Ma digitalizzazione non significa solo e-commerce. E così, anche il ricorso al canale fintech per richiedere i prestiti garantiti dallo Stato è stato utilizzato dai più.
Questi dati mostrano come, seppur in un contesto complicato, inaspettato ed emergenziale, la maggior parte delle imprese italiane sono riuscite a reinventare alcuni processi virando verso una digitalizzazione salva business.
Nel momento attuale, con l’emergenza sanitaria ormai contenuta, la priorità deve essere quella di stabilire nuovi passi concreti e ben organizzati per aumentare il numero di PMI digitali che possono così godere di ampi vantaggi.
Qual è la situazione per le PMI che non hanno cavalcato l’onda del digitale?
Sebbene i dati Istat abbiano evidenziato uno scenario di apertura delle PMI verso il digitale, la situazione è molto variegata. Infatti, per oltre la metà delle PMI la digitalizzazione rimane un problema da affrontare.
E l’aspetto peggiorativo è che molti dei proprietari di queste aziende non hanno idea di come approcciare alla questione.
Attualmente l’Italia si colloca al di sotto dei livelli medi europei in fatto di digitalizzazione, anche se è indubbio che negli ultimi tempi siamo saliti di qualche posizione.
La fotografia odierna è che nel tessuto imprenditoriale italiano sono le competenze a scarseggiare: infatti solo il 15% delle imprese eroga ai propri collaboratori la necessaria formazione in tema di tecnologia informatica.
Questo dato è oggettivamente negativo, di molto al sotto della media europea, e dovrebbe far riflettere. Anche nei settori amministrativi e produttivi prevedono un utilizzo di soluzioni digitali ancora inadeguato.
Pertanto, nonostante il boost che si è avuto grazie alla pandemia, la strada da percorrere è ancora molto lunga.
PMI e digitale: grandi sfide per importanti opportunità
Checché ne dicano molti imprenditori old style, amanti delle “cose come sono state sempre fatte”, il digitale nelle PMI può solo aiutare.
Semplificare, meccanizzare, robotizzare, concretizzare, velocizzare sono solo alcune delle direzioni verso cui occorre muovere e che la digitalizzazione può portare.
Utilizzare processi guidati dai dati e guadagnare in competitività è sia l’obiettivo sia il vantaggio di una PMI digitale. Pertanto la digitalizzazione deve essere introdotta e permeare tutti i processi organizzativi.
Quello che preme condividere con il tessuto imprenditoriale italiano e che da più parti dovrebbe essere promosso è che tali osservazioni non sono opinioni, ma fatti. Non si può essere in disaccordo quando si afferma che la digitalizzazione consente vantaggi altrimenti inaccessibili per le PMI.
A dirlo anche l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano che ha condotto uno studio con esiti importanti: le PMI più digitali realizzano risultati economico-finanziari sopra le media.
Si tratta di un +30% circa di utile netto, +20% di profitti, +10% di MOL.
Cogliere la sfida dell’implementazione del digitale nelle PMI è dunque cruciale per aumentare la competitività e garantirsi una crescita reale del business. A beneficiarne però non è solo il singolo imprenditore, ma anche l’economia nazionale che merita di tornare a essere una guida per gli altri Paesi e non un inseguitore affannato.