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Welfare aziendale e premi di risultato: istruzioni e novità

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La materia del welfare aziendale e dei premi di risultato è stata recentemente modificata dalla circolare 49 del 31 maggio 2023, emessa dall’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale).

Tale circolare rappresenta un documento di fondamentale importanza poiché fornisce istruzioni aggiornate e dettagliate sulla disciplina del welfare aziendale e dei premi di risultato. Inoltre, questo documento dell’INPS acquisisce un significato ancora più rilevante alla luce delle numerose modifiche apportate negli ultimi anni all’articolo 51, comma 2, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917.

Il welfare aziendale, inteso come insieme di servizi, vantaggi e iniziative messe a disposizione dai datori di lavoro per migliorare il benessere e la qualità della vita dei dipendenti, è un tema sempre più centrale nell’ambito delle politiche aziendali. Esso rappresenta uno strumento fondamentale per attrarre e trattenere talenti, promuovere l’equilibrio tra vita privata e lavoro e favorire l’engagement e la soddisfazione dei dipendenti.

In tale contesto, la circolare 49/2023 dell’INPS offre una panoramica completa sulle regole e le procedure da seguire per l’implementazione e la gestione del welfare aziendale, fornendo orientamenti specifici per i premi di risultato. Vale la pena specificare che i premi di risultato rappresentano una forma di ricompensa legata al raggiungimento di obiettivi e performance aziendali, che possono assumere diverse forme, come bonus economici, benefit non monetari o opportunità di sviluppo professionale.

Quali sono le principali novità della circolare INPS 49/2023 su welfare aziendale e premi di risultato?

Contributo di solidarietà

Tra le principali novità introdotte dalla circolare, è necessario evidenziale l’obbligo di versamento del contributo di solidarietà del 10% da parte dei datori di lavoro. Tale obbligo sussiste anche nel caso in cui i premi di risultato vengano convertiti, su scelta del dipendente, in beni e servizi di welfare aziendale.

Le disposizioni su cui si basa tale obbligo sono l’articolo 12, comma 4, lettera f) della legge 153/1969 e dell’articolo 16 del Dlgs 252/2005. Questa indicazione riveste un’importanza notevole, in quanto sottolinea l’attenzione dell’INPS verso la corretta erogazione dei premi e il rispetto delle normative vigenti.

Beni e servizi ceduti ai dipendenti con figli a carico

Inoltre, la circolare evidenzia l’ultimo intervento normativo del decreto legge 48/2023, che ha determinato l’aumento del valore dei beni e dei servizi ceduti ai dipendenti con figli a carico, portandolo a 3.000 euro. Tale valore non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente, secondo quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

È importante notare che l’INPS conferma l’applicazione dell’ordinario regime di esenzione previsto dall’articolo 51, comma 3, del TUIR, il quale prevede una soglia di esenzione fino a 258,23 euro per i lavoratori senza figli a carico.

Tuttavia, per i rimborsi e le somme erogate per il pagamento delle bollette di luce e gas, rimane applicabile il principio generale secondo cui qualsiasi somma percepita dal lavoratore in relazione al rapporto di lavoro costituisce reddito imponibile da lavoro dipendente.

Inoltre, in caso il valore complessivo dei beni o dei servizi prestati superi il limite previsto dalle disposizioni, il datore di lavoro dovrà assoggettare a contribuzione l’intero importo corrisposto, compresa la quota di valore inferiore al medesimo limite.

Bonus carburante

Un’altra novità segnalata dalla circolare riguarda l’articolo 1 del decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, che prevede l’esclusione dall’imposizione fiscale, ma non da quella contributiva, del c.d. bonus carburante 2023.

Tale bonus consente ai datori di lavoro di erogare ai propri dipendenti buoni benzina o titoli analoghi, secondo quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del TUIR, per un importo massimo di 200 euro per lavoratore.

 

In conclusione, la circolare 49/2023 dell’INPS rappresenta una risorsa essenziale per gli studi di commercialisti e per i lavoratori, poiché fornisce chiare disposizioni e linee guida per la corretta gestione del welfare aziendale e dei premi di risultato.

L’INPS sottolinea l’importanza di una corretta applicazione delle normative vigenti al fine di garantire la trasparenza e l’equità nella concessione dei benefici ai dipendenti, promuovendo così un ambiente di lavoro più sano, motivante e gratificante.